Saluti, amici! Spero che stiate passando una bella giornata. Sono felice che siate qui per esplorare con me l’argomento che presento in questo post: Cos’è e Come Funziona un Goniometro?
Si dice che un goniometro noto anche come goniometro universale sia uno strumento utilizzato per misurare gli angoli, i goniometri comprendono anche tachimetri e teodoliti.
Il nome più comune del goniometro è sestante, uno strumento che ha sostituito l’astrolabio nella misurazione della posizione di una nave, insomma il goniometro è uno strumento di misura utilizzato per misurare gli angoli.
Cos’è un goniometro
Contenuto
Un goniometro è un dispositivo a forma di semicerchio o cerchio graduato a 180º o 360º, utilizzato per misurare o costruire angoli, questo strumento permette di misurare angoli tra due oggetti, come due punti su una costa, o una stella, in genere il sole e l’orizzonte.
Con questo strumento, se l’osservatore conosce l’elevazione del Sole e l’ora del giorno, può determinare con sufficiente precisione la latitudine alla quale si trova attraverso semplici calcoli matematici da effettuare.
Come funziona un goniometro?
Per quanto riguarda l’uso e il funzionamento del goniometro, possiamo dire che è uno strumento per prendere misure angolari, in gradi, e per prendere misure con il goniometro, per prima cosa bisogna appoggiare il righello con l’estremità che meglio si adatta all’angolo che vogliamo andranno a misurare.
Poi, appoggiando a sua volta il piccolo supporto del goniometro nell’angolo contiguo di esso o «perpendicolarmente» per dirla in qualche modo, per questa sistemazione del goniometro nel pezzo, bisognerebbe avere i dadi dello strumento un po’ allentati per maneggevolezza e scorrevolezza.
Una volta posizionato correttamente lo strumento, avremo ottenuto l’angolo che volevamo ottenere, e da lì, se abbiamo nozioni di trigonometria, potremo ottenere i lati e tutti i dati desiderati.
Parti di un goniometro
È importante sapere che questo strumento è composto principalmente da un semicerchio graduato con 180º o da un cerchio con 360º, sebbene esista un’ampia varietà di goniometri, alcuni hanno solo il cerchio graduato.
Altri hanno una scala graduata per misurare le distanze, possono anche avere un quadrante rotante in cui è inserito un nonio per effettuare misurazioni con maggiore precisione.
All’interno delle parti principali di un goniometro, ci sono:
- disco graduato
- lente amplificata
- Squadra
- allargamento della squadra
- strisce intercambiabili
- impostare le viti
- vite di regolazione fine
Elementi di un goniometro
piombo ottico: Il piombino ottico è costituito da un oculare che ha il goniometro, e tramite un prisma a riflessione che porta internamente, devia la visuale in modo che coincida con l’asse verticale dell’apparecchio.
basamento: I dispositivi topografici utilizzano come base per effettuare il loro livellamento tre viti verticali che si chiamano viti di livellamento e che poggiano sul plateau del treppiede.
livelli: è l’elemento che deve avere il goniometro per correggerne il livellamento o l’orizzontalizzazione, devono essere costruiti con notevole precisione e regolazione affinché il dispositivo sia accettabile, per questo motivo una delle caratteristiche tecniche dei goniometri è la sensibilità.
Occhiali: Tutti i goniometri sono dotati di vetri per facilitare, con la dovuta precisione, la collimazione dei punti da rilevare.
Impostare viti e corrispondenza: Una volta sistemato il goniometro, si deve impostare la direzione di puntamento, per questo, osservando il reticolo dell’oculare per localizzarlo nel punto dell’oggetto da determinare, l’asse orizzontale e verticale vengono fissati tramite viti, chiamate pressione e coincidenza.
vite di pressione: Permette di fissare gli assi in modo approssimativo.
partita vite: Consente di affinare la visuale con piccoli movimenti fino a raggiungere la posizione esatta.
elementi angolari: Una volta sistemato lo strumento e collimato al punto da puntare, occorre prendere la lettura angolare corrispondente al puntamento eseguito, vi sono due serie di lembi, uno verticale per le letture zenitali e l’altro orizzontale per le letture letture azimutali.
Angoli orizzontali e verticali
I cerchi graduati in cui sono segnate le letture angolari sono chiamati lembi e variano da 0g a 400g in graduazione centesimale.
angoli orizzontali. La lettura del lembo orizzontale, collimando un mirino, dà la lettura dell’angolo dallo zero del cerchio graduato.
angoli verticali. Gli angoli misurati dallo zenit sono chiamati angoli zenitali; quindi l’origine del lembo verticale è nella verticale del luogo.