Saluti, amici! Spero che stiate passando una bella giornata. Sono felice che siate qui per esplorare con me l’argomento che presento in questo post: Cos’è e come funziona l’albero della vita aperto?
Come funziona l’albero della vita apertola sfida che unita dal programma AVAToL (abbreviazioni in inglese to assemble, visual, and analysis), cerca di decifrare tra rami, foglie, tronco e radici uno dei più grandi misteri che l’umanità abbia affrontato, il decifrare la presenza della vita sulla terra.
Cos’è l’albero della vita aperto?
Contenuto
IL Fondazione Nazionale della Scienza (NSF), negli Stati Uniti, attraverso il programma AVATol, e un finanziamento di circa 13 milioni di euro, cerca di creare l’albero della vita aperto. Un progetto che, riunendo eminenti scienziati, cerca di creare il più grande albero della vita fino ad oggi che riesca a immagazzinare tutte le informazioni esistenti sulle vestigia della vita sulla terra sin dal suo inizio.
Alla ricerca del primo antenato. Questo albero sarà digitale, scaricabile e sarà aperto a continui aggiornamenti, beneficiando delle nuove tecnologie di elaborazione e condivisione dei dati. Indubbiamente una grande ambizione possibile solo grazie alla rivoluzione delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
Cenni storici dell’albero della vita
Nel 1859 lo scienziato e biologo Charles Darwin pubblicò il suo libro The Origin of Species, che sarebbe servito da ispirazione per anni dopo, nel 1873, per disegnare graficamente il primo albero della vita. Un albero con pochi rami che simulava che attraverso di esso si potesse rappresentare la vita sulla terra.

Anni dopo il naturalista e filosofo tedesco Ernst Haeckel si dedicò a disegnare vari alberi. Fu seguito nella sezione successiva della storia della scienza da vari scienziati. Più di 150 scienziati hanno contribuito a questo albero. Di più, tuttavia, ha continuato a disgregarsi, senza raggiungere fino ad ora la sua vera articolazione del sapere umano.
aprire il programma albero della vita
Il programma AVATol è composto da tre diversi team, assegnati a diversi gruppi di ricerca.
Primo gruppo di ricerca: albero aperto della vita
Questo team è guidato dalla ricercatrice Karen Cranston, della Duke University e del National Center for Evolutionary Synthesis, entrambi in North Carolina (USA). Il tuo compito sarà costruire l’albero online con 1,8 milioni di specie già localizzate. Questo albero rimarrà permanentemente aperto alla comunità scientifica in modo che possa continuare a crescere.
Secondo gruppo di ricerca: albero aperto della vita
Questo secondo gruppo sarà diretto dallo scienziato Lucas Harmon, dell’Università dell’Idaho. Il tuo compito sarà quello di organizzare tutte le informazioni in un formato user-friendly. Dove gli scienziati possono osservare la relazione tra vari organismi. Promuovere nuove conoscenze scientifiche.
Terzo gruppo di ricerca: albero aperto della vita
Questo gruppo di ricerca è coordinato da Maureen O’Leary, della Stony Brook University, a New York (USA). È composto da biologi, informatici e paleontologi. Responsabile dell’aggiornamento dell’analisi delle immagini, dell’apprendimento automatico e dell’elaborazione del linguaggio naturale per facilitare lo studio rapido e automatizzato delle diverse forme di vita che si trovano nell’albero della vita aperto.
Scopo dell’albero aperto della vita
Lo scopo dell’albero della vita aperto è quello di raccogliere in un unico albero tutti i risultati della vita sulla terra con le rispettive relazioni e collegamenti. Imbricazioni che devono inevitabilmente portare a un’origine comune. L’antenato universale.
Sapendo come funziona l’albero della vita aperto, si può comprendere l’importanza delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione sempre più sofisticate per articolare in un solo corpo tutta la conoscenza della scienza, in questo caso l’esistenza della vita sul pianeta. E quindi raggiungere una maggiore comprensione e portata della verità.
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